E' uscita la ristampa in cd dello storico album live di Fabrizio De Andrè con la PFM, straordinaria testimonianza dei concerti registrati nel gennaio del 1979 al Teatro Tenda di Firenze e al Palasport di Bologna.
Bastarono solo quattro giorni, il 13, 14, 15 e 16 gennaio 1979, e due luoghi, il Teatro Tenda di Firenze e il Palasport di Bologna, perché l'incontro tra lo chansonnier più libero della nostra epoca, il più ostinato e contrario, e la rock band italiana più dotata musicalmente, desse vita a due autentici capolavori.
Due album che a 28 anni dalla loro prima pubblicazione - naturalmente in vinile - continuano a fare la loro comparsa ogni volta che un giornale specializzato, o un qualsiasi critico, si prendano la briga di redigere un elenco di lavori irrinunciabili alla composizione di una discoteca fondamentale.
Oggi quelle 18 canzoni live, che per la prima volta venivano "rapite" all'ispirazione originale del loro autore per essere dilatate, ritmicizzate, trasformate in suite sinfoniche, in partiture "progressive", vengono restituite completamente all'atmosfera irripetibile che si creò in quelle memorabili giornate. Questi due cd, incorniciati in una lussuosa confezione, fanno apparire di fatto obsolete da un punto di vista sonoro le pur già buone precedenti emissioni in compact disc pubblicate negli anni '80 e '90. Grazie ai nuovi missaggi e al sempre maggiore affinamento delle tecniche digitali, il Vol. 1 e il Vol. 2 di "Fabrizio De André & Pfm" offrono oggi la purezza di un suono cristallino in grado di aumentare la percezione delle tante invenzioni, idee, preziosismi che gli arrangiamenti di Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Franco Mussida, Flavio Premoli, Roberto Colombo e Lucio "Violino" Fabbri misero al servizio di "Bocca di rosa", "La guerra di Piero", "La canzone di Marinella", "Amico fragile", "Sally", "Rimini", "Via del Campo".
Bastarono solo quattro giorni, il 13, 14, 15 e 16 gennaio 1979, e due luoghi, il Teatro Tenda di Firenze e il Palasport di Bologna, perché l'incontro tra lo chansonnier più libero della nostra epoca, il più ostinato e contrario, e la rock band italiana più dotata musicalmente, desse vita a due autentici capolavori.
Due album che a 28 anni dalla loro prima pubblicazione - naturalmente in vinile - continuano a fare la loro comparsa ogni volta che un giornale specializzato, o un qualsiasi critico, si prendano la briga di redigere un elenco di lavori irrinunciabili alla composizione di una discoteca fondamentale.
Oggi quelle 18 canzoni live, che per la prima volta venivano "rapite" all'ispirazione originale del loro autore per essere dilatate, ritmicizzate, trasformate in suite sinfoniche, in partiture "progressive", vengono restituite completamente all'atmosfera irripetibile che si creò in quelle memorabili giornate. Questi due cd, incorniciati in una lussuosa confezione, fanno apparire di fatto obsolete da un punto di vista sonoro le pur già buone precedenti emissioni in compact disc pubblicate negli anni '80 e '90. Grazie ai nuovi missaggi e al sempre maggiore affinamento delle tecniche digitali, il Vol. 1 e il Vol. 2 di "Fabrizio De André & Pfm" offrono oggi la purezza di un suono cristallino in grado di aumentare la percezione delle tante invenzioni, idee, preziosismi che gli arrangiamenti di Franz Di Cioccio, Patrick Djivas, Franco Mussida, Flavio Premoli, Roberto Colombo e Lucio "Violino" Fabbri misero al servizio di "Bocca di rosa", "La guerra di Piero", "La canzone di Marinella", "Amico fragile", "Sally", "Rimini", "Via del Campo".
Commenti