Vasco come sempre, ha stregato i 65 mila fan accorsi allo stadio Olimpico di Roma. Con una band in totale stato di grazia, e forte di un sound rock durissimo, il rocker ha aperto il concerto con queste parole: "Chi detiene il potere ha sempre bisogno che le persone siano affette da tristezza. Noi siamo qui questa sera per portarvi un po' di gioia". Su un palcoscenico gigantesco e spettacolare, Vasco ha spopolato con le sue canzoni (30) per due ore e mezza.
L'apertura è dedicata ai pezzi dell'ultimo album 'Il mondo che vorrei' come ormai consuetudine, e l'atmosfera è quella di un grande evento rock, dove la chitarra di Stef Burns fa la parte del leone. In scaletta il repertorio più conosciuto, con qualche ripescaggio del passato, anche sorprendente, soprattutto nel primo medley con brani come 'Ormai è tardi', 'Non mi va', 'Ci credi', 'Susanna' e 'Deviazioni'.
Innmancabili i classici aperti da "Siamo solo noi", "Sally", "Rewind", "C'è chi dice no", ecc. Una parte è dedicata ad un medley acustico, con "Toffee", "Ridere di te", "Brava Giulia", "Dormi dormi", "Va bene va bene". E poi il gran finale, con due pezzi-simbolo: "Vita spericolata", con il solo pianoforte e "Albachiara", da sempre l'inno del popolo di Vasco a chiudere il concerto.
Grande Vasco!!!
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